“Hi-Lo” a Carpi, home restaurant dove tradizione e innovazione saranno di casa, nato dall’idea di Pasquale Nocera

Pasquale Nocera, creatore di “Hi-Lo”
Emilia-Romagna, Carpi – È sempre bello raccontare la nascita di una nuova attività, per questa ragione su Radio 5.9, abbiamo deciso da dare spazio e voce a chi, qui a Carpi, decide di scommettere su un’idea, di realizzare un sogno, di dare forma alla propria passione creando qualcosa di nuovo.
Oggi vogliamo parlarvi di “Hi-Lo”, home restaurant nato dall’idea di Pasquale Nocera, che aprirà a Carpi in zona Cibeno a partire dal 17 aprile.
Un luogo dove Nocera promette di unire tradizione e innovazione, eleganza e genuinità…
Come nasce la tua passione per la cucina?
Già da ragazzo, quando avevo 16-17 anni, ho iniziato ad appassionarmi alla cucina. Durante gli anni della scuola feci un corso di alta formazione a Castelfranco e successivamente, in concomitanza con l’Università, lavorai in un ristorante e seguii un master in enogastronomia.
Successivamente lavorai nell’azienda di famiglia tenendo sempre nel cuore l’idea di dedicarmi alla ristorazione. Recentemente ho deciso di fare questo passo e visto che la nostra casa si prestava ho pensato che sarebbe stato bello unire la mia passione per la cucina alla possibilità di un’accoglienza in un contesto elegante ma capace di far sentire le persone accolte in un ambiente familiare.
Come significa “Hi-Lo”?
Questo nome ci è venuto in mente leggendo un articolo pubblicato da Cosmopolitan nel quale si parlava del trend “hi-lo”, ovvero “High taste, low stress”, in sostanza si tratta di proporre piatti semplici, genuini, capaci di offrire un gusto ricercato attraverso l’utilizzo di prodotti a chilometro zero e ingredienti non processati.
Quale sarà la proposta di “Hi-Lo” per i propri clienti?
Accoglieremo le persone nella nostra casa, facendole sentire a casa. Tutto questo sarà possibile grazie al supporto di mia mamma, Carolina, che mi sarà al mio fianco in cucina, della mia fidanzata Chiara che si occuperà del servizio e di mio fratello Marco, un “Jolly” che all’occorrenza ci darà una mano. Per me è molto bello poter far vivere questa esperienza in famiglia.
Saremo aperti nelle serate di giovedì, venerdì e sabato, oltre che la domenica a pranzo. Il menù fisso, che comprenderà dall’antipasto al dolce, sarà composto da quattro portate che cambieranno settimanalmente.
Il pane e i grissini saranno fatti in casa e serviti caldi e i nostri ospiti potranno contare su una selezioni di vini ricercata, scegliendo dalle trenta e alle quaranta referenze tra bollicine, vini bianchi e rossi.
Sarà una cucina tradizionale?
Partiremo dalla tradizione rivisitandola e offrendo qualcosa di unico utilizzando prodotti di alta qualità.
Puoi farci qualche esempio?
Per esempio, ho creato un erbazzone contemporaneo, una base classica avvolta nella pasta kataifi e impreziosita da una crema di zucca e parmigiano.
Oppure, un altro piatto particolare che proporremo, è un cubo di filetto di manzo lardellato, accompagnato con gel di broccolo e riduzione di aceto balsamico.
La carne sarà un ingrediente fondamentale della nostra cucina, ma avremo anche delle proposte di pesce, oppure vegetariane. Metteremo molta attenzione alla stagionalità dei prodotti.
Quale sarà la tradizione culinaria più presente in “Hi-Lo”?
Essendo nato a Carpi inevitabilmente la cucina emiliana avrà un posto speciale, tuttavia avendo origini campane anche la cucina di quella parte di Sud Italia sarà particolarmente presente.
Ad esempio, in occasione di ricorrenze particolari proporremo alcuni piatti della tradizione campana, piatti a volte poco noti che vorremmo far scoprire ai nostri ospiti.
Avete pensato anche alla formazione…
Esatto, il martedì e il mercoledì ci saranno giornate che dedicheremo ai corsi di cucina, partendo dalla cucina di base con corsi sulla pasta fresca, sulla preparazione dei sughi, sulla piccola pasticceria e così via.
Ogni lezione avrà una durata di tre ore per un massimo di dieci partecipanti.
Studiando Pellegrino Artusi, uno dei primi gastronomi italiani, sono rimasto affascinato dall’idea di conoscere e trasmettere la storia dei piatti, dalla possibilità di creare cose nuove, innovando senza però dimenticare l’origine di ciò che viene creato.
Proporrete anche piatti da asporto?
Assolutamente sì, stiamo lavorando ad un offerta genuina pensata per il pranzo, rivolta in particolare a quelle persone che, pur non avendo il tempo di cucinare, non vogliono rinunciare alla qualità.
Dal lunedì al venerdì proporremo piatti della trazione da asporto, dai primi ai secondi di carne, sia in monoporzione che in porzioni più grandi per pranzi con più commensali.
Ci pare di capire che la qualità e la genuinità siano tra i vostri obiettivi principali…
Esatto, anche per questa ragione abbiamo convolto una nutrizionista – la dottoressa Maria Chiara Marchesini – con cui stiamo lavorando per sviluppare dei piatti bilanciati, che sappiano essere nutrienti senza appesantire, un aspetto importantissimo e molto sentito in questo momento.
Cosa dovrà aspettarvi in sostanza chi verrà a trovarvi?
La mia filosofia è rivolta all’attenzione al benessere delle persone, cercheremo di far sentire a casa chi verrà a trovarci, il nostro desiderio è che ognuno dei nostri ospiti possa sentirsi coccolato e appagato, sia a livello di gusto che a livello sensoriale.
Un contesto in cui ricaricarsi, lasciando fuori dalla porta lo stress e scoprendo qualcosa di nuovo.
Cercheremo di raccontare i piatti in modo da dare informazioni che possano far sentire coinvolti i nostri ospiti facendoli uscire da qui più rilassati e consapevoli.