Hasnain Abbas Bhatti (Consulta per l’Integrazione) replica a Fratelli d’Italia: “La scuola rimanga un luogo di apertura, confronto e crescita”

Scritto da il 31 Gennaio 2025

 

Hasnain Abbas Bhatti

 

Emilia-Romagna, Carpi – Dopo le polemiche delle scorse settimane, Hasnain Abbas Bhatti, rappresentante della Consulta per l’Integrazione, ha replicato ai consiglieri di Fratelli d’Italia che avevano criticato il suo intervento presso le classi prime delle scuole superiori di Carpi:

 

“Come giovane di seconda generazione che ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà dell’immigrazione e il lungo percorso per ottenere la cittadinanza italiana, sento il dovere di replicare alle critiche mosse da Fratelli d’Italia riguardo al mio intervento nelle scuole superiori di Carpi.

Parlare di immigrazione, integrazione e cittadinanza nelle scuole non è solo opportuno, è necessario. Questi temi non sono argomenti di nicchia o distanti dalla realtà, ma rappresentano questioni quotidiane che riguardano direttamente i giovani, indipendentemente dalla loro origine. Fingere che non esistano o cercare di evitare che se ne discuta significa ignorare il mondo in cui viviamo.

Il mio intervento non è stato una lezione di ideologia, ma un’occasione di confronto. Ho portato agli studenti la mia esperienza diretta e le storie che ogni giorno incontro nel mio lavoro presso un patronato, dove affronto le complessità della burocrazia per la cittadinanza e le sfide dell’immigrazione. Questo è il tipo di realtà che troppo spesso rimane invisibile, mentre invece può insegnare tanto.

Le accuse di politicizzazione sono semplicemente un tentativo di screditare il dialogo e di soffocare un confronto democratico. È paradossale che chi si lamenta di un presunto “indottrinamento” sia lo stesso che vorrebbe decidere quali voci debbano entrare nelle scuole e quali no. Questo sì, è un attacco al pluralismo e alla libertà educativa che la scuola italiana ha il dovere di garantire.

In questo caso, il mio intervento è stato richiesto dall’Istituto Meucci e concordato con i docenti, inserendosi in un percorso educativo ampio e trasparente. Nessuno ha imposto nulla, tantomeno io. Mi chiedo, dunque, di cosa abbiano paura coloro che criticano queste iniziative. Forse del fatto che i giovani possano farsi un’idea propria su questioni che riguardano il loro futuro?

La scuola è e deve rimanere un luogo di apertura, confronto e crescita. Cercare di trasformarla in un terreno di battaglia ideologica è dannoso non solo per gli studenti, ma per l’intera società.

Concludo dicendo che io non porto “retorica”, porto storie vere. E se queste storie mettono a disagio qualcuno, forse è perché ci costringono a guardare in faccia realtà che preferiremmo ignorare. Ma solo guardando queste realtà possiamo sperare di costruire una società più inclusiva e consapevole”.

Hasnain Abbas Bhatti

 


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