Gara 4 e scudetto a Milano, Mirotic schianta la Virtus (85-73)

Scritto da il 13 Giugno 2024

La Virtus con  cuore e orgoglio infinito, nell’Ea7 decisivo Mirotic dopo una stagione deludente il  Montenegrino con una tripla tripla

Nella foto Virtus di Matteo Marchi : un’immagine emblematica dalla battaglia dell’Unipol Forum in gara 4  finale scudetto, Shields e Pajola tuffati a terra a contendersi il pallone

Ea7 Olimpia Milano vs Virtus Segafredo Bologna gara 4 = 85-73   1Q  22-23   2Q  46-36  3Q  66-50   Arbitri: Lanzarini, Attard, Giovannetti

EA7 :    Bortolani  n.e.  Tonut  7  Melli  12  Napier  3  Ricci  n.e.  Hall 8  Caruso  n.e.  Flaccadori  9  Shields  10  Mirotic 30  Hines 2  Voitgmann  4   all.re Messina

Virtus Segafredo Bo : Cordinier 21  Lundberg 12  Belinellli  0  Pajola 2  Mascolo  n.e.   Shengelia 4  Hackett 5   Mickey 0  Polonara  12  Zizic  0  Dunston  8 Abass 9        all.re Banchi

da 2 Milano 14/27 ,  51,9  %  Bologna 23/41 ,  56,1  % ; da 3 Milano 9/20 , 45 %  ; Bologna 5/25 ,  20 % ; tiri liberi  Milano 30/35 , 85,7 % ;  Virtus  12/16 , 75 %  ; falli commessi Milano 21 Bologna 27  ;  rimbalzi  Milano 34  (7  off) Bologna 31 (13  off) ;  palle perse Milano 14 , Bologna 11 ; palle recuperate Milano 5    Bologna  8  ; assist Milano  19  Bologna 18  ; valutazione Milano 105  Bologna  72

La Virtus questa sera non ha rimpianti

Gara 4, quella decisiva, vede una Virtus sconfitta senza recriminazioni, l’Ea7 per la prima volta nella serie cala l’asso per portarsi a casa lo scudetto. Messina attendeva da un anno Nikola Mirotic che, in qualche modo, doveva pur giustificare il suo contratto principesco. Il Montenegrino naturalizzato spagnolo, proprio all’ultimo appuntamento, si è fatto perdonare per una stagione anonima in cuin non aveva mai inciso. Stasera è stato il killer che ha ucciso le speranze Virtussine : 30 punti in 27′, 4/6 da 2, 12 falli subiti (ha realizzato 16 punti dalla lunetta), 12 rimbalzi (2 offensivi) per una valutazione irreale di +47. I compagni non hanno dovuto fare granchè era sufficiente dare la palla a lui lasciandolo in isolamento ed era come metterla in banca.

Di fronte ad un giocatore del genere sarebbe servito alla Virtus il miglior Shengelia, invece il Georgiano ha disputato la peggior partita in maglia bianconera, -3 di valutazione e -19 di plus / minus (peggiore delle Vunere) incredibile per un giocatore mvp di Eurolega nei mesi di ottobre e novembre. Purtroppo anche Belinelli non è mai riuscito ad entrare in partita terminando con 0 punti (altro dato inusuale per un tiratore come lui), i più positivi in maglia bianconera Cordinier e Lundberg, ottimo Polonara in difesa, Pajol è stato il solito  collante della squadra. Abass ha lottato sui due lati del campo e in una serata di scarsa vena al tiro della squadra ha racimolato 9 punti nel grigiore generale. Dunston ha disputato una prova d’orgoglio lottando come un leone nell’area pitturata ed è stato l’unico lungo della Virtus ad aver offerto un buon rendimento. Hacket partito in quintetto ha iniziato con 5 punti in 1 minuto ma ha commesso presto 3 falli ed è uscito di fatto dal match giocando in tutto solo 7′.

Gara combattuta nonostante il punteggio

Banchi sorprende tutti e anche Messina con un quintetto inedito con lo scopo di preservare dai falli Cordinier e dalla fatica Belinelli, mette nei primi 5 Hackett, Lundberg, Abass, Shengelia e Mickey. La mossa sembra dare frutti infatti la Virtus parte con 5 punti filati di Hackett ma Mirotic e Tonut iniziano a segnare e dopo 5′ è 12 a 7 per l’Ea7 con la panchina Virtus costretta al primo time out. La Virtus è già in bonus ma stringe i denti e piazza un parziale di 8 a 0 pareggia e conclude avanti il 1° quarto 22-23. Sarà l’ultimo vantaggio bianconero e l’Ea7 con un Mirotic inarrestabile riprende 8 punti di vantaggio. la Virtus perde il quarto 24 a 13 e va all’intervallo lungo con un distacco in doppia cifra (46-36).  Il terzo quarto è il più difficile per le Vnere : la squadra di Banchi realizza 3 punti (in lunetta) nei primi 5′ e ovviamente Milano scappa e con l’unico canestro di Hines raggiunge 21 punti di distacco 61-40, Polonara e Lundberg non ci stanno fanno 5 punti in 1′ e la Virtus chiude il 3° quarto 66-50.

Il 4° quarto potrebbe essere una lunga passerella per i campioni d’Italia davanti al loro pubblico ma la Virtus ha idee completamente diverse. I bianconeri giocano un ultimo quarto dando fondo a tutte le energie fisiche e nervose ed incredibilmente spaventano Milano che all’inizio probabilmente sottovaluta il problema gioca in modo un pò troppo rilassato (come successo tante volte in stagione), i biancorossi perdono 9 palloni in 12′ e dal 61 a 40 risale fino all’80-73 del 38° minuto. Ci sarebbe il tempo per completare la rimonta ma la Virtus encomiabile e mai vinta non ha la necessari lucidità in attacco per completare la rimonta con la quale si limita a spaventare Messina e zittire l’Unipol Forum. Finisce con la festa scudetto biancorossa ma la Virtus esce a testa alta anche da gara 4 in una serata amara.

Le parole di Luca Banchi al termine di gara 4

“Ancora una partita intensa, condizionata da una situazione falli che ci ha messo in emergenza fin dal primo tempo. Abbiamo cercato di reclutare risorse in una partita dove è diventato difficile interpretare contatti e situazioni che ci hanno visti costantemente penalizzati, come testimonia l’alto numero di tiri liberi degli avversari. La squadra si è battuta con coraggio, trovando fino alla fine le risorse in una serata in cui eravamo con le spalle al muro. Una gara di grande intensità, fisica e nervosa. Non è mai mancata la voglia e il desiderio di un gruppo capace di una stagione speciale, che ci ha permesso di mantenere sempre alta la testa. Ogni sera volevamo giocare per vincere, per dimostrare che questo gruppo ha tutte le qualità per avere successo. Ovvio che chiudere così la stagione lascia amarezza ma altrettanta consapevolezza del feeling tra la squadra e la nostra tifoseria: questo è un bene prezioso, determinato dal sostegno di una tifoseria speciale ma anche del carattere di questa squadra. Merito ai nostri avversari, ma come detto abbiamo continuato a crederci e a lottare nonostante una serata difficile.”

“Una stagione che sembra lunga 10 anni, con una serie di partite in fila: ogni giorno con la grande voglia di andare in palestra e competere. Sono orgoglioso di loro: non ci sono solo i trofei a determinare le caratteristiche di un campione. Quando lavori ogni giorno come hanno fatto i miei giocatori puoi definirti campione, stasera li definisco tali.”

“Un rimpianto? In generale in gara 1 e gara 3 ci sono stati epiloghi che lasciano rimpianti e amarezza ma devo essere obiettivo nel riconoscere che il modo in cui siamo arrivati, senza mai un attimo di tregua, può aver contribuito a toglierci un po’ equilibrio e potenziale a disposizione. Stasera forse è stata l’unica partita in cui tra le due squadre c’è stata una distanza importante. Ciò nonostante eravamo tornati a 2-3 possessi di distanza. La nostra è una squadra che ha valori e risorse, anche quando non è al pieno delle proprie forze.”

“E’ stata una stagione ricca di emozioni, da parte mia ringrazio chi mi ha dato la possibilità di allenare questo club. La squadra mi ha accolto subito: ogni giorno ho percepito la voglia di diventare migliori. Io spero di essere stato all’altezza di un gruppo pieno di ragazzi speciali e riconosciuti come campioni. Ho avuto attestati di stima per il percorso in Europa che dimostrano che questa è una squadra amata, nel modo in cui è stata in campo, per come è stata gruppo. Le nostre migliori vittorie infatti sono arrivate in maniera collettiva: non abbiamo mai vissuto serate individuali come successo stasera a Mirotic, che ha tirato 18 tiri liberi, al di là di qualche rara eccezione. Abbiamo fatto sacrifici di squadra, con criterio e disciplina cercando di competere al livello a cui siamo arrivati. Abbiamo guadagnato il rispetto di top club europei, che hanno dovuto sudare per batterci tutte e due le volte. Penso che la nostra gente possa essere orgogliosa.”

Le parole di Ettore Messina al termine di gara 4

“Abbiamo battuto una squadra forte, dura, profonda, con tante armi in attacco per segnare in modi diversi. Dopo la sconfitta con Trento, abbiamo trovato coesione, determinazione e forse anche l’umiltà di giocare insieme, con i rimbalzi, la difesa, la capacità di attaccare le debolezze avversarie. Questo spiega perché soprattutto in finale abbiamo sempre trovato tanti protagonisti diversi. Direi che abbiamo trovato la solidità che durante l’anno abbiamo avuto solo a sprazzi. Direi che ad un certo punto della stagione poteva sembrare un risultato inaspettato. Adesso siamo soddisfatti, per noi, per tutti, per aver ripagato la fiducia e l’impegno del Signor Armani e del Signor Dell’Orco. Nessuno vuole farti vincere tre scudetti consecutivi, tutti moltiplicano gli sforzi. Per riuscirci devi essere capace di soffrire e noi siamo stati capaci di soffrire”.


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