Al 27° Festival Internazionale delle Abilità Differenti il progetto di vita sfida la prossimità della comunità

Scritto da il 12 Maggio 2025

Istituzioni, esperti e famiglie si confrontano sulla nuova Legge. Presentati nuovi progetti e la Fondazione Modenese Autismo

 

 

Si è svolto il 10 maggio mattina a Carpi presso l’Auditorium San Rocco, nell’ambito del Festival Internazionale delle Abilità Differenti, il convegno “Ben Altro Son Io. Il progetto di vita delle persone con disabilità.” Una mattina molto partecipata dedicata all’approfondimento del cambio di paradigma in materia di disabilità introdotto dalla Legge Delega 227/21 e dai successivi decreti attuativi. Al centro della legge il progetto di vita delle persone con disabilità, un progetto che va costruito col concorso di molti soggetti, ma che non può prescindere da tre pilastri fondamentali, come ha ricordato con estrema sintesi Sergio Zini, presidente della Cooperativa Sociale Nazareno: affezione, dimora e lavoro.

“Attenzione ai desideri esistenziali, oltre che ai problemi clinici e funzionali”, ha sottolineato il prof. Roberto Franchini, che fa parte del gruppo di esperti che affianca il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, che ha inviato al Festival un messaggio di saluto esprimendo apprezzamento per l’iniziativa.

La qualità della vita non si esaurisce nella risoluzione dei problemi, ci sono anche valori, desideri, preferenze. Secondo Franchini “per progettare la vita bisogna metterci in equilibrio tra queste due cose: i problemi e i desideri.”

 

Tamara Calzolari, assessora alle politiche sociali del Comune di Carpi

Muovendosi in una prospettiva che privilegia una crescita in divenire, lo sviluppo di relazioni e l’esercizio di diritti, l’essere una persona che sta bene sotto diversi profili. Un paradigma non solo funzionale all’autonomia, ma decisamente più ambizioso, che guarda a tutta l’esistenza del singolo soggetto con disabilità. “Questa Legge pone una sfida importante”, ha detto Tamara Calzolari, assessora alle politiche sociali del Comune di Carpi, “anche per un territorio come il nostro che ha una lunga tradizione di coinvolgimento e co-progettazione.”

L’assessora ha evidenziato che ci si deve misurare anche con i numeri: ad esempio i ragazzi con certificazioni sono passati da 600 a 700, con un incremento di cento unità solo nell’ultimo anno. Se i bisogni crescono, le risorse non sempre lo fanno altrettanto. “Nell’ultimo quinquennio, – ricorda Tamara Calzolari – “sono venuti meno 2,5 miliardi di euro per la spesa sociale in Italia.”

Il Comune di Carpi ha comunque continuato a investire in progetti in collaborazione col Terzo Settore, anche utilizzando fondi del PNRR, come Casa Lucia, una fattoria didattica riabilitativa residenziale, un luogo di lavoro e di relazioni, realizzato in collaborazione con la Cooperativa Nazareno, oppure con il progetto AMARE, un care residence rivolto a ragazzi ventenni con disabilità, in collaborazione con la Fondazione Progetto per la Vita e l’ausilio degli educatori e i laboratori Manolibera della Cooperativa Nazareno.

Solo alcuni esempi che attestano come “il progetto di vita” sia già presente nell’orizzonte dell’azione dei servizi sociali del comune di Carpi. Tuttavia, riconosce l’assessora, “La riforma della disabilità ci consegna un modo di lavorare diverso, più integrato e molto impattante sugli operatori, che dovranno avere adeguata preparazione e adeguato compenso alle nuove responsabilità.”

Tutte iniziative che si muovono già sul terreno del cosiddetto “secondo Welfare” dove l’uso delle risorse pubbliche si combina con valori locali secondo il principio di sussidiarietà ma con un occhio rivolto a coinvolgere associazioni e professionisti.

Molti gli interventi di familiari e di rappresentanti delle associazioni come ADIFA e Sergio Bandieri di ANFFAS. Per le famiglie una preoccupazione spicca su tutte: cosa succederà ai propri figli quando i genitori non ci saranno più. Ne ha parlato Silvia Panini, intervenendo per la Fondazione Modenese Autismo che raccoglie varie realtà come il Tortellante, Aut Aut, la Cooperativa Nazareno e la Diocesi di Modena e Carpi. “La nostra esperienza è di progettare il dopo di noi nel durante noi lavorando sul futuro di tutta la famiglia, dove ci sono fratelli e genitori; le persone disabili hanno diritto a una vita piena. Il Tortellante è un’esperienza partita dall’eccellenza volta alla persona. È nata così una comunità. Abbiamo un cassetto pieno di idee ma ci servono prospettive e strumenti.”

Anche per i tecnici la parola chiave è “comunità”, lo ha ricordato Sabrina Tellini, responsabile area disabilità per le Terre D’Argine, “Serve la prossimità della comunità, tutti i portatori di interesse devono parlare insieme perché ogni progetto va declinato insieme.“ E questo vale ancor di più quando si prendono in considerazione progetti di inserimento lavorativo. Amare, abitare, lavorare. Chiude il convegno Sergio Zini con le stesse parole con cui si è aperto. Le persone con disabilità hanno la stessa forza scandalosa del desiderio che abita tutti, il loro orizzonte non va limitato, occorre condividere e sostenere il loro desiderio.

 

Sergio Zini, presidente della Cooperativa Sociale Nazareno

 

La Cooperativa Sociale Nazareno

La Cooperativa Sociale Nazareno nasce a Carpi nel 1990, ispirandosi all’opera di don Ivo Silingardi, con l’obiettivo di promuovere l’integrazione delle persone con disabilità nella società.

Nel corso degli anni promuove strutture di accoglienza, centri residenziali e diurni, comunità educative integrate, laboratori
socio-occupazionali artistici e artigianali. Un mondo di grande creatività che oltre al centro di formazione professionale alberghiero, CFP Nazareno, ai negozi del Banco artigiano delle arti e dei mestieri conta esperienze come l’orchestra integrata permanente Scià Scià, la compagnia teatrale Manolibera, la compagnia di danza e il laboratorio di pittura, dalle cui attività è nato il Festival Internazionali delle Abilità Differenti giunto alla 27ma edizione, e più di recente, a completamento del CFP Nazareno, il Bistrò 53, esempio di ristorazione inclusiva, e la cooperativa agricola Buccia con produzione e vendita di prodotti da agricoltura biodinamica.

A Bologna presso Casa Mantovani RSR ha sede la Fondazione don Ivo Silingardi. La Cooperativa Sociale Nazareno è presente a Carpi, Mirandola, Castelfranco Emilia, Pavullo, Maranello, Modena e Bologna.

 

Il Festival Internazionale delle Abilità Differenti

Il Festival Internazionale delle Abilità Differenti nasce nel 1999 per condividere con un pubblico sempre più ampio le consapevolezze maturate negli anni di lavoro artistico con ragazzi con disabilità accolti nei laboratori della cooperativa Nazareno: ogni uomo porta con sé un valore inestimabile e l’esperienza del limite non preclude a nessuno la possibilità di scoprire e di dimostrare la sua grandezza.

Anzi è proprio attraversando le contingenze più anguste e le condizioni più difficili che spesso l’essere umano scopre in sé un’indomabile spinta che lo porta a superarsi e a cercare una strada di ‘redenzione’ nella propria condizione, diventando sempre di più spettacolo di un’umanità che fa la differenza nella differenza.

Prima con la pittura, poi con il teatro, la danza e la musica, l’esperienza del Festival è cresciuta sempre di più e in quasi trent’anni ha proposto spettacoli, concerti, convegni, mostre, seminari, film, libri, workshop, tante testimonianze e storie di vita di giovani artisti, italiani e stranieri, con disabilità, che hanno toccato il cuore di migliaia di spettatori. Molte le produzioni importanti con partnership prestigiose tra cui ben 8 mostre di Irregular Art realizzate tra il 2007 e 2017 a Carpi, Bologna, Milano, Torino, Lucca, Savona, Reggio Emilia, Torun e Bydoszcz (Polonia), Pregarten (Austria), Montecarlo, Monaco di Baviera, Londra.

Tra i tanti i testimonial, ospiti e amici del FIAD: Stefano Belisario (in arte Elio), Angelo Branduardi, Milva, Paola Cortellesi, Riccardo Milani, Daniele Mencarelli, Giacomo Campiotti, Giuliana De Sio, Frida Bollani Magoni, Mago Casanova, Maria Teresa Ruta, Paolo Cevoli, Claudia Penoni, Fondazione Luciano Pavarotti e il Museo Ferrari.


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