nella foto Virtus : Marco Belinelli capitano della Virtus, unico Italiano ad aver vinto un anello Nba, guiderà da venerdì i compagni all’assalto dello scudetto 2023

1° puntata 1 di 2 : i primi quintetti

Giochiamo in anticipo gara 1 della finale scudetto

Tra meno di 72 ore scatta dal Forum di Milano la finale scudetto al meglio delle 7 partite. Inutile dire che c’è una grande attesa per un evento che garantisce un grande spettacolo di basket oltretutto condito dal pepe di una grande incertezza sull’esito finale. Mai come quest’anno, credo, ipotizzare chi cucirà sulla maglia il magico triangolino tricolore sia assolutamente impossibile, però possiamo analizzare i vari aspetti tecnici in modo da formare un’opinione nei lettori.

La filosofia di gioco delle due finaliste è completamente diversa

EA7 : Ettore Messina e Sergio Scariolo, indubbiamente due grandissimi allenatori, hanno una filosofia di gioco molto diversa anche in funzione degli uomini a disposizione (che spesso hanno scelto). Il coach siculo-veneto-bolognese, lo sanno anche i custodi dei palasport, fonda il gioco delle proprie squadre su una difesa estremamente aggressiva sulla palla, rendendo in questo modo difficile la vita ai tiratori ed anche ai grandi passatori. Naturalmente per ottenere questo risultato è fondamentale il lavoro in palestra ma anche la scelta di giocatori con straordinarie attitudini difensive sia tecniche che mentali. Indubbiamente quasi mai i grandi difensori sono anche grandi attaccanti e quindi spesso le sue squadre hanno pause in attacco con molta difficoltà ad arrivare ad alti punteggi. Il giocatore simbolo della filosofia Messiniana, in questi anni, è Kyle Hines un centro di meno di due metri con una fisicità esplosiva, grandissimo stoppatore e uomo squadra per eccellenza.

la Virtus : Sergio Scariolo è un allenatore che ha una visione del basket più duttile, la sua filosofia del gioco è quella di vincere utilizzando molto gioco in transizione quando possibile, concedendo maggior libertà in attacco. Ovviamente le sue squadre difendono eccome ma, nella scelta dei giocatori, le qualità in attacco vengono tenute in grandissimo conto, i giocatori simbolo della sua filosofia di gioco, in questa Virtus, sono Daniel Hackett e Toko Shengelia che il coach ha allenato in passato in Eurolega e non per niente ha voluto appena si è presentata l’occasione in marzo dello scorso anno. E’ chiaro che, da uomo e coach intelligente, a Bologna si è trovato Teodosic e Belinelli quindi ha dovuto trovare una collocazione ai due fuoriclasse nel suo impianto di gioco. Più volte il coach si è lamentato della scarsa applicazione difensiva dei due ma alla fine deve aver concluso che saranno i difensori avversari a doversi preoccupare maggiormente.

Nel primo quintetto l’Olimpia ha qualcosa in più

Il primo quintetto utilizzato dall’inizio dei play off da Milano, ha qualcosa in più di quello bianconero. Napier, Baron, Shields, Melli e Voitgmann sono potenzialmente tutti dei tiratori dall’arco, alcuni straordinari il solo Melli diciamo normale. Shabazz Napier ha cambiato volto all’Olimpia con il suo arrivo, l’ex nba ha mostrato grandi capacità di organizzatore dell’attacco, un tiro mortifero anche da distanze siderali, il play ha un unico grande problema, la statura (1,83), a cui sopperisce però con la velocità e in difesa la capacità di rubare palloni. Billy Baron una guardia tiratrice dalle percentuali elevatissime è un giocatore in grado d’impegnare alla morte qualsiasi difensore. Shavon Shields mvp della finale scudetto 2022 ha recuperato da un gravissimo infortunio al tendine d’achille, non è ancora il giocatore che conoscevamo, l’esplosività del passo di partenza con cui batteva i difensori non è quello di prima ma la classe gli permette di fare bottino anche tirando coi piedi per terra. Nicolò Melli il capitano dell’Olimpia non ha biosogno di presentazione, vero leader e collante della squadra, in difesa può marcare il centro avversario, in attacco capace di far canestro da sotto e da fuori. Infine Voitgmann, il tedesco ha impiegato alcuni mesi ad entrare in forma, un lungo che tira dall’arco come una guardia e a rimbalzo si sente eccome.

Il quintetto della Virtus può soffrire sotto canestro

Il quintetto Virtus sarà costretto a soffrire e fondamentale sarà in difesa far valere i mismatch che gli esterni bianconeri hanno sui rivali. L’accoppiamento Hackett – Napier potrebbe essere sbilanciato a favore del ragazzo di Forlimpopoli. Daniel è almeno 15 cm e 20 kg in più del play Olimpia, in attacco potrebbe andare in post basso e far valere la propria fisicità i due si sono già incontrati nel ritorno di Lba regular season e Hackett riusci a limitarlo molto bene, stesso discorso vale per l’accoppiamento Baron – Belinelli. Messina potrebbe però disinnescare il problema con la zona. Cordinier destinato a Shields e questo sarà un duello da scintille, così come quello tra Melli e Shengelia che si conoscono a menadito. Più intrigante l’accoppiamento Jaiteh – Voitgmann, il tedesco predilige cercare il tiro oltre l’arco e questo porterebbe il francese ad allontanarsi dal pitturato indebolendo quindi la difesa bolognese. Scariolo potrebbe decidere però di destinare sul tedesco Mickey mettendolo e togliendolo dal campo secondo i movimenti di Voitgmann. E’ del tutto evidente che la Virtus dovrà cercare di non subire divari importanti finchè in campo ci sono i primi quintetti.

nella 2° puntata 2 di 2 domani esamineremo le panchine di Olimpia e Virtus.


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