Corpus Domini, il commento al Vangelo del Vescovo Francesco Cavina: “Se questo culto dovesse intiepidirsi si impoverirebbe la vita cristiana”

Scritto da il 5 Giugno 2021

Dipinto processione Corpus Domini Torino

Foto Fototeca Gilardi/AGF. Torino, XIX secolo. Processione del Corpus Domini in via Dora Grossa a Torino. Stampa da dipinto di Carlo Bossoli, 1847.

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In occasione della Solennità del “Corpus Domini”, la riflessione sul Vangelo di domenica 6 giugno 2021 del Vescovo Emerito di Carpi Francesco Cavina:

“La solennità del “Corpus Domini” ravviva nella Chiesa la fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucarestia, dove il pane e il vino si trasformano nel Corpo e nel Sangue del Signore.

Il cambiamento del pane nel Corpo e del vino nel Sangue di Cristo è una conversione “mirabile e singolare” che fonda l’incrollabile certezza della sua verità sulle parole di Gesù nell’Ultima Cena – “Questo è il mio corpo”; “Questo è il calice del mio sangue”- e sull’azione potente del suo Spirito.

Possiamo, quindi, affermare che durante ogni consacrazione eucaristica accade sotto i nostri occhi un miracolo, cioè un intervento di Dio nella storia.

I miracoli e la presenza di Dio 

Ci sono miracoli nei quali traspare con chiarezza la presenza di Dio e la sua gloria, pensiamo ai segni operati da Gesù o ai miracoli compiuti dai santi o a quelli che si verificano a Lourdes ed in altri santuari.

Ma ci sono anche miracoli che avvengono senza clamore, senza manifestazioni esterne e che sfuggono, quindi, a qualsiasi percezione esterna, quali, ad esempio, l’inabitazione della Santissima Trinità nell’anima del battezzato, il dono della grazia, il perdono dei peccati.

Si tratta di miracoli che, come l’Eucarestia, pur non essendo appariscenti, sono reali e hanno un valore immenso e producono effetti impensabili nelle persone.

Il Vangelo e il culto dell’Eucarestia 

Il culto dell’eucarestia –  che si esprime attraverso manifestazioni esterne quali le processioni, l’adorazione, le visite al SS Sacramento – costituisce una professione orante della divinità di Cristo, rende testimonianza del valore del suo sacrificio redentivo, dell’amore con cui, silenziosamente ma potentemente, accompagna la Chiesa nel suo cammino e nelle sue difficoltà.

Inoltre, noi abbiamo la possibilità di godere della compagnia di Gesù e di intessere con Lui dialoghi intimi e confidenti, che rimangono sconosciuti agli uomini, ma conosciuti a Dio.

Se questo culto eucaristico dovesse intiepidirsi o peggio ancora venisse contestato o screditato, la conseguenza sarebbe un impoverimento preoccupante della vita cristiana.

San Tommaso d’Aquino che ha composto i testi della Messa di oggi scrive:

Ora Gesù, ti guardo nascosto sotto i veli; estingui, ti prego, la mia immensa sete: fa’ che io contempli il tuo volto apertamente, per essere beato nella visione della tua gloria.

La fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucarestia è già un inizio di questo sguardo sul Signore, un incontro reale con Lui sul filo del tempo, in attesa di diventare un’eterna visione beatifica.”

 

 


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