Le Scuole di Musica protagoniste al convegno nazionale “Tutt’Altra Musica”. A Roma, un confronto aperto e costruttivo

Si è tenuto lo scorso fine settimana a Roma il convegno nazionale “Tutt’Altra Musica”, promosso da COSMO, Confartigianato Imprese, Ansij e AIdSM – Associazione Italiana delle Scuole di Musica. L’evento ha rappresentato un momento di grande convergenza tra operatori, docenti, ricercatori, studenti e soggetti del terzo settore impegnati nell’educazione musicale, confermando l’urgenza e la necessità di una visione condivisa e innovativa della formazione musicale in Italia.
Protagoniste del convegno sono state le Scuole di Musica, che da oltre cinquant’anni colmano vuoti educativi spesso lasciati dalla scuola pubblica, agendo in un regime di sussidiarietà orizzontale. Un lavoro svolto in modo autonomo ma integrato, attraverso percorsi didattici di base e corsi di strumento strutturati su nuovi paradigmi pedagogici, con un’attenzione particolare alla personalizzazione dei percorsi, all’inclusione e alle diversità cognitive.
Al centro del dibattito, il paradigma audiotattile, riconosciuto come elemento chiave per la costruzione di una didattica strumentale efficace, capace di superare i limiti metodologici emersi nei percorsi musicali della scuola secondaria. La prospettiva audiotattile, fondata sull’esperienza corporea, l’ascolto e la pratica creativa, si è dimostrata determinante per favorire l’apprendimento graduale e consapevole della partitura, della teoria e della prassi esecutiva.
Alberto Fiorelli ha evidenziato come il terzo settore rappresenti il primo ambito occupazionale per i diplomati AFAM, offrendo anche un bacino di accesso fondamentale ai percorsi professionalizzanti, garantendo la continuità del sistema. Al tempo stesso, si è preso atto della debolezza metodologica della didattica strumentale nelle scuole secondarie, spesso distante dalle esperienze virtuose sperimentate nelle scuole di musica del terzo settore, che si avvalgono di approcci moderni e interdisciplinari ispirati a metodi storici (Orff, Kodaly, Dalcroze) e innovativi.
Particolarmente significativi i contributi scientifici dei ricercatori impegnati nello sviluppo della teoria audiotattile, come Wang Li (a livello internazionale) e Daniela Munda (Università di Tolosa), che ne hanno evidenziato l’efficacia anche in ambito educativo di base. Sul fronte della didattica strumentale classica, Susanna Pasticci, Raffaele Pozzi e Alfonso Lombardi hanno tracciato nuovi percorsi metodologici fondati sulle radici della tradizione barocca e romantica, capaci di restituire centralità al soggetto e all’esperienza musicale integrale.
Il prof. Caporaletti, teorico del paradigma audiotattile, ha ricostruito la nascita e l’evoluzione di questa visione, che oggi raccoglie una comunità scientifica e pedagogica nazionale e internazionale capace di superare i confini di genere musicale, rendendo il paradigma applicabile a tutte le musiche.
Il convegno ha offerto anche uno sguardo concreto sul lavoro delle reti scolastiche: Claudio Angeleri ha illustrato i risultati della rete Jazz Mood School, attiva in 80 istituti comprensivi e capace di raggiungere oltre 8.000 studenti in occasione del Jazz Day UNESCO, con forti presenze in Emilia-Romagna e Lombardia.
Dal dialogo con le istituzioni sono emersi segnali importanti: tra questi, le recenti audizioni di AIdSM e ANSJ presso la Commissione ministeriale per le nuove indicazioni nazionali del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha acquisito diverse proposte operative. Anche la Regione Emilia-Romagna ha riconosciuto il valore del lavoro in rete tra scuole pubbliche e di musica, stanziando 2,5 milioni di euro per progetti congiunti.
Sul fronte normativo e professionale, Massimo Pontoriero, presidente di UNISCA e Italshow, ha illustrato i passi avanti compiuti verso il riconoscimento delle figure professionali non ordinistiche previste dalla Legge 4/2013, tra cui quella del Formatore delle musiche audiotattili, ora in fase di approvazione presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Confartigianato Imprese, rappresentata da Renato Rolla, ha confermato il pieno supporto operativo tramite i propri strumenti normativi.
Le parole del Presidente di AIdSM Mirco Besutti
Il convegno ha evidenziato con chiarezza come il mondo delle scuole di musica del terzo settore abbia costruito negli anni una rete di esperienze, competenze e relazioni capaci di rispondere con efficacia alle sfide educative, pedagogiche e sociali contemporanee.
È ora il tempo del riconoscimento pieno, istituzionale e normativo, affinché queste realtà possano proseguire il proprio lavoro con strumenti adeguati e con un ruolo definito all’interno del sistema nazionale di formazione musicale.

Mirco Besutti, Presidente di AIdSM