Carpi: il 19 Ottobre si terrà “Nella rete della persecuzione”, la mostra dedicata a Odoardo Focherini

Scritto da il 15 Ottobre 2025

Nella rete della persecuzione 1943-1945: il 19 ottobre inaugura la mostra dedicata a Odoardo Focherini e a chi con lui interagì, diffusa tra Carpi, Modena e Mirandola

 

 

 

 

Sedici tappe – costituite da case, edifici pubblici, luoghi di culto, sedi istituzionali – che ruotano intorno a Focherini e a uomini e donne che, in quegli anni, furono protagonisti di scelte di persecuzione, salvezza, resistenza o indifferenza

 Un nuovo progetto espositivo, promosso da Fondazione Fossoli con il patrocinio dei Comuni di Carpi, Modena e Mirandola e il sostegno del MiC – Ministero della Cultura, Direzione generale Biblioteche e Istituti Culturali e incentrato su Odoardo Focherini che, sul finire del 1943, insieme ad altri uomini e donne di buona volontà, realizzò una rete di salvataggio degli ebrei perseguitati, riconosciuto Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem nel 1969 e Beato dalla Chiesa Cattolica nel 2023.

Nella rete della persecuzione 1943-1945.

Luoghi, storie e persone intorno a Odoardo Focherini è il titolo della mostra diffusa che sarà visitabile dal 19 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026 e si articola in 16 tappe presenti nelle città di Carpi, Mirandola e Modena, alle quali si aggiunge la Sezione introduttiva, ospitata presso la Sinagoga ottocentesca di Carpi, , in via Giulio Rovighi n°57.

Qui, sabato 19 ottobre, alle ore 9.30, sarà inaugurata l’esposizione.

. Oltre alla presidente della Fondazione Manuela Ghizzoni, alla vernice parteciperanno, l’arcivescovo di Modena e Nonantola e vescovo di Carpi Mons.

Erio Castellucci, i sindaci di Mirandola e Carpi Letizia Budri e Riccardo Righi, la vicesindaca di Modena Francesca Maletti, Paola Focherini e Odoardo Semellini, figlia e nipote di Odoardo, e la curatrice della mostra Giulia Dodi.

Alle ore 11.30, con partenza dall’ex Sinagoga, una visita guidata gratuita al percorso diffuso di Carpi.

Ideata da Manuela Ghizzoni e Marika Losi, con la curatela scientifica di Fabio Montella e i testi storici di Giulia Dodi, la mostra si sviluppa come un percorso diffuso in 16 tappe: case, edifici pubblici, luoghi di culto, sedi istituzionali, tra Mirandola, Carpi e Modena.

Questi luoghi, segnalati da appositi “leggii da terra” ideati da Fausto Ferri, rappresentano i nodi della “rete” che raccoglie le vicende biografiche di Focherini e di altri uomini e donne che, in quegli anni, furono protagonisti di scelte di persecuzione, di salvezza, di resistenza o di indifferenza.

Con l’approccio divulgativo e scientificamente rigoroso, tipico della public history – adottato soprattutto a vantaggio dell’utenza scolastica e generalista – la curatrice della mostra, Giulia Dodi, e il responsabile scientifico, Fabio Montella, pongono in relazione avvenimenti, meno noti, della storia locale, con la complessità e la drammaticità dei ben più indagati anni conclusivi del secondo conflitto mondiale: attraverso la lente fornita dalle vicende personali di Focherini, il visitatore incontrerà la presenza sul territorio modenese di famiglie ebree straniere, oltre a quelle delle antiche comunità locali; conoscerà lo sviluppo e l’organizzazione della rete di salvataggio gestita insieme a don Dante Sala e alle tante altre persone coinvolte; apprenderà dell’arresto e della prigionia di Focherini, prima nel carcere di San Giovanni in Monte, a Bologna, quindi presso il Campo poliziesco e di transito di Fossoli, poi della deportazione a Flossenbürg e, infine, nel sottocampo di Hersbruck.

Non sono poi dimenticate le relazioni con le famiglie ebree, nascoste e protette in gran segreto per essere avviate al di là del confine svizzero, ed è rappresentato anche l’epilogo di tali vicende, che se per qualcuno ha significato salvezza e ritorno alla libertà, in altri casi, come accadde a Focherini stesso, conduce purtroppo alla morte nei campi di sterminio.

L’esposizione si apre con una sezione introduttiva multimediale allestita presso la Sinagoga ottocentesca di Carpi, che contestualizza tre assi tematici principali: persecuzione e deportazione, le reti di salvataggio, il lungo dopoguerra. Documenti, fotografie, video e testimonianze conducono il visitatore lungo una narrazione che dal 1938 arriva fino alla costruzione della memoria nel dopoguerra.

In occasione della mostra diffusa, sono stati realizzati un volume, nel formato del “leporello” per valorizzare le immagini che accompagnano i visitatori nei diversi punti del percorso, e una sezione multimediale accessibile sul sito della Fondazione, pensata anche per le scuole e per un pubblico più ampio.

Il progetto si inserisce nell’ottantesimo anniversario della Liberazione e della fine delle persecuzioni politiche e razziali, e intende proporre una riflessione attuale sul valore morale della scelta compiuta da Focherini e da quanti, con lui, non rimasero indifferenti di fronte all’ingiustizia.

Questo il commento della presidente della Fondazione Fossoli, Manuela Ghizzoni: “Questo percorso espositivo è stato progettato nel corso dell’Ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo e della conclusione della persecuzione politica e razziale. Tema, quest’ultimo, che non può purtroppo dirsi relegato nei recessi del passato, ed è anzi di sempre più stringente e drammatica attualità: in contesti geopolitici completamenti differenti, la diffusione della guerra come risoluzione dei conflitti, l’aggressiva soppressione delle libertà individuali – a cominciare da quella di opinione – e le reiterate violazioni dei diritti di cittadinanza interrogano le nostre coscienze allo stesso modo e con la medesima urgenza con la quale Focherini interrogò la propria.

La sua risposta fu, allora: «non posso fare a meno di aiutarvi».

E cosa risponderemmo, noi, al suo posto? La sua “scelta” rappresenta un magistero morale che, nello scenario politico-sociale internazionale attuale, può e deve esserci di ispirazione.

Focherini era infatti uomo ‘normale’, sorretto dalla fede nel prodigarsi, per amore del prossimo e senso di giustizia, in gesti autenticamente solidali e pericolosissimi.

Focherini non fu solo nella sua scelta: fu accompagnato da altri uomini e donne, come lui ‘normali’, alcuni dei quali rimasti sconosciuti, che vogliamo ricordare e onorare insieme a lui, perché hanno preservato il valore della dignità umana”.

Di seguito i luoghi protagonisti della mostra:

MIRANDOLA:

  1. Albergo Nuova Italia, Palazzo Olivari, Via Volturno 14
  2. Palazzo del Municipio, Piazza della Costituente 1
  3. Casa della famiglia Focherini, Piazza della Costituente 57
  4. Chiesa parrocchiale di San Martino Spino, Via Antonio Menafoglio 8

CARPI:

  1. Casa natale di Odoardo Focherini, Corso Alberto Pio 32
  2. Seminario Vescovile, Corso Manfredo Fanti 44
  3. Palazzo Vescovile, Corso Manfredo Fanti 7
  4. Casa del Fascio, Palazzo Brusati Bonasi, Corso Sandro Cabassi 2
  5. Ufficio di Pubblica Sicurezza, Palazzo del Municipio, Corso Alberto Pio 91
  6. Tintoria della famiglia Campagnano, Via Ugo Sbrillanci 15 – 19
  7. Ospedale Ramazzini, Via Guido Molinari 2
  8. Campo di polizia e di transito di Fossoli, Via Remesina Esterna 32

MODENA:

  1. Ufficio di Odoardo Focherini per la Cattolica Assicurazioni, Via Emilia Centro 239
  2. Questura, Viale delle Rimembranze 12
  3. Albergo Commercio, Via Luigi Carlo Farini 56
  4. Stazione ferroviaria, Piazzale Dante Alighieri

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