Carpi, la classifica dei libri più venduti della “Libreria La Fenice”: sul podio L’inverno dei Leoni, Io posso. Due donne sole contro la mafia e Yoga
Scritto da Redazione Emilia-Romagna il 3 Giugno 2021
Condividiamo la nuova classifica dei libri più venduti dalla La Fenice di Carpi la scorsa settimana:
AUCI STEFANIA | INVERNO DEI LEONI | NORD | 1 |
PIF; LILLO MARCO | IO POSSO. DUE DONNE SOLE CONTRO LA MAFIA | FELTRINELLI | 2 |
CARRERE EMMANUEL | YOGA | ADELPHI | 3 |
SERRA MICHELE | OSSO. ANCHE I CANI SOGNANO | FELTRINELLI | 4 |
IACONO F. | ORRORE! NUOVE STORIE DI PAURA | BONOMO | 5 |
LETTA ENRICO | ANIMA E CACCIAVITE. PER RICOSTRUIRE L’ITALIA. | SOLFERINO | 6 |
BUSSOLA MATTEO | VIOLA E IL BLU | SALANI | 7 |
ARMENI RITANNA | PER STRADA E’ LA FELICITA’ | PONTE ALLE GRAZIE | 8 |
PERRIN VALERIE | CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI | E/O | 9 |
MYERS BENJAMIN | ALL’ORIZZONTE | BOLLATI BORINGHIERI | 10 |
🥇 L’ inverno dei Leoni. La saga dei Florio di Stefania Auci (Nord)
“Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua.
E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande. E immaginate di dover aspettare trent’anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione.
Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto.
E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l’Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu. E diciamo ‘più o meno’, perché in trent’anni, in realtà, è successo questo e molto altro.
Intorno al palazzo abusivo si aggireranno vari personaggi: mafiosi eccellenti, assessori corrotti, killer latitanti, avvocati illustri, istituzioni pavide, vittime di lupare bianche, anonimi intimidatori e banchieri generosi. E poi ci mettiamo anche noi due che, venuti a conoscenza della vicenda, abbiamo deciso di scrivere questo libro.
La nostra intenzione è cambiare il finale di questa storia, con l’aiuto di tutti. Raggiungendo tre obiettivi.
Il primo: attraverso la vendita di questo libro raccogliere la cifra necessaria per pagare quel famoso 3 per cento dell’Agenzia delle entrate.
Il secondo: far avere lo status di ‘vittime di mafia’ alle sorelle Pilliu.
Il terzo: ristrutturare le palazzine semidistrutte e concederne l’uso a un’associazione antimafia.
‘Io posso’ è una sorta di mantra a Palermo. Non importa cosa dice la regola, perché tanto ‘Io posso’. Le regole valgono solo per gli stupidi. ‘Io posso’ sottintende sempre: ‘E tu no’. Ecco, a noi piace molto questa frase. La gridiamo a gran voce ma con un senso opposto. Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no.”
🥉 Yoga di Emmanuel Carrère (Adelphi)
“La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia.
C’è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi.
Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l’aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II».
Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più.
Vi si parla, certo, di che cos’è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell’attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l’ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall’Afghanistan; di un’americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all’amore.”