Caffè Lungo: Sua Sanità

Scritto da il 18 Ottobre 2019

È un miracolo! Questo potrebbe essere il commento che proferirebbe chiunque dopo aver letto una notizia del genere: a Bologna è stato effettuato il primo trapianto al mondo di vertebre umane su un paziente affetto da un tumore alle ossa. Eppure, la fede qui c’entra relativamente poco (se escludiamo che il Rizzoli, l’ospedale in questione, nasce da un convento).

Qui stiamo parlando di sanità. Ma non la sanità da casi di cronaca, quella che fa imbestialire per la cloaca di disservizi e problemi quotidiani, quella del malaffare; no, questa è la sanità di cui andare orgogliosi, quella che rende possibile un’evoluzione della scienza, quella che va a braccetto col progresso, senza dimenticare mai quel giuramento così antico che la rende tale. Una sanità di cui andare fieri.

Una sanità che è eccellenza in una terra, l’Emilia Romagna, che potrebbe attestarsi l’invenzione del termine stesso “eccellenza”. L’equipe medica del dottor Alessandro Gasbarrini ha affrontato un intervento tutt’altro che semplice, anzi, piuttosto rischioso vista la delicatezza del tutto, ma è riuscita nel suo intento: sostituire quattro vertebre malate con altrettante vertebre umane sane, restituendo una vita ad una persona che era un passo dalla tetraplegia.

Non sarà un miracolo, ma questa impresa vi si avvicina moltissimo. E il fatto che sia avvenuta in un ospedale del nostro Paese non può che renderci orgogliosi, e magari ci farà pesare di meno il fatto di pagare le tasse, che vanno a finanziare questo tipo di sanità. Che è decisamente preferibile rispetto quelle realtà in cui sì,  effettivamente, serve un miracolo, ma per uscirne vivi. Federico Bonati 


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