Caffè Lungo: La meglio gioventù

Scritto da il 14 Giugno 2019

“Che palle, l’ennesimo editoriale di Bonati sull’ambiente!”; potrebbe essere questo il pensiero di qualche lettore, al quale però consiglio di arrivare fino in fondo a queste righe. Perché sì, racconterò una storia legata all’ambiente, ma che fa da sfondo ad una realtà che mi preme elogiare. E che dovrebbe far riflettere ognuno, dal palloso Bonati che blatera per l’ennesima volta sull’ambiente al saccente pensatore che confidava parlassi di Mark Caltagirone.

Ci sono 150 studenti di un istituto romano che, durante una gita a Marina di Camerota, nel Cilento, hanno aderito ad una giornata ecologica, raccogliendo chili e chili di sacchi di plastica, riempiti con monnezza di vario genere, tra cui copertoni e bombole a gas. A questi ragazzi vanno i miei complimenti e la mia stima ma non per il contributo che hanno dato all’ambiente (vedete, posso essere pure sovversivo quando voglio), quanto per la lezione colossale che hanno dato alla marea di inciviltà nella quale sguazziamo allegramente.

Anzi, sembra quasi di sentire l’eco della pernacchia che migliaia di giovani fanno alla maleducazione imperante e al latente menefreghismo. Sembra quasi che stiano dicendo: “Ma sì, sporcate pure, scannatevi pure sui social come cani randagi sempre in cerca di un simile con cui combattere per un osso in decomposizione, odiate pure. Noi siamo diversi”. Ovviamente, non tutti i giovani sono così (se no il fenomeno del bullismo, per esempio, non esisterebbe), ma vedere degli adolescenti, dei poco più che ventenni, rimboccarsi le maniche e contribuire, in silenzio e col sorriso, ad un mondo migliore di quello che gli viene (e ci viene, visto che ho trent’anni) lasciato, è incoraggiante.

Questa è la meglio gioventù, quella che cresce in maniera differente, più consapevole e amorevole, più rispettosa. Non saranno tutti perfetti, ma hanno compreso il loro ruolo nel mondo e hanno deciso di fare la loro parte. La meglio gioventù continua a farmi il regalo più grande: la consapevolezza che, subito dietro alla mia generazione (anche se ci difendiamo bene pure noi), ce n’è una pronta a risplendere e a far risplendere questo mondo.  Federico Bonati


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