Modena, archiviata indagine sui carabinieri per la morte di Taissir Sakka: “Non vi fu alcuna violenza. L’operato dei militari fu corretto”

Scritto da il 20 Gennaio 2025

“Questo provvedimento mette la parola fine ad un anno e mezzo di profonda sofferenza degli indagati”

 

 

L’avvocato Cosimo Zaccaria difensore con l’avvocato Roberto Ricco dei carabinieri indagati

 

 

Emilia-Romagna, Modena – I difensori di quattro carabinieri indagati – avvocati Cosimo Zaccaria e Roberto Ricco – intervengono sull’archiviazione disposta dal G.I.P. per l’indagine scaturita dall’intervento dei militari dell’Arma nella sera del 14 ottobre 2023: “non vi fu alcuna violenza nei confronti dei fratelli Sakka e l’operato dei militari fu corretto“.

“Il Giudice per le indagini preliminari di Modena – spiegano gli avvocati dello Zaccaria Rotella & Associates –  ha finalmente messo nero su bianco che nei confronti dei fratelli Sakka non vi fu alcuna violenza e che l’operato dei militari dell’Arma dei Carabinieri fu assolutamente corretto.

Nonostante, ancora nei giorni scorsi, si sia ventilata a mezzo stampa l’ipotesi, addirittura, di un arresto illegale o del sequestro di persona dei due fratelli Sakka da parte di sei Carabinieri, l’Autorità Giudiziaria ha definitivamente accertato che la morte di Taissir Sakka fu tragicamente causata da una grave malformazione cardiaca e che neppure al fratello Mohamed fu torto un capello, mentre non vi è alcun altro rimprovero da muovere nei confronti di sei appartenenti delle forze dell’ordine.

Fin dall’inizio ci eravamo permessi di sottolineare l’assenza di comportamenti scorretti da parte dei militari, riversando le nostre considerazioni in due memorie difensive le cui conclusioni ci paiono essere state pienamente accolte e ben vagliate dal Giudice”.

 

Decisione risultato di una lunga e scrupolosa indagine 

“È il risultato di una lunga e scrupolosissima indagine che ha ripercorso compiutamente – grazie all’analisi di moltissimi apparati di videosorveglianza, degli audio registrati dalla centrale operativa e alla consulenza tecnica di un collegio di esperti medico-legali e cardiologi – quanto avvenuto nel corso di quella notte, dimostrando come i Carabinieri fossero intervenuti urgentemente a Ravarino per evitare il degenerare di una lite violenta tra i fratelli Sakka e un nutritissimo gruppo di ragazzi minorenni.

Di qui, la decisione di elevare una sanzione amministrativa per ubriachezza molesta nei confronti dei due fratelli, che avevano poi lasciato la caserma di Via Pico della Mirandola intonsi.

Dunque nessuna violenza né arresto illegale: i militari dell’Arma dei Carabinieri agirono correttamente garantendo l’ordine pubblico e riteniamo doveroso richiamare l’attenzione su questo importante provvedimento che mette la parola fine ad un anno e mezzo di profonda sofferenza degli indagati, vittime di accuse gravemente calunniose”.

 

 

 


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