40 anni fa la mafia assassinava Carlo Alberto dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo

Scritto da il 3 Settembre 2022

L’attentato a Carlo Alberto dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo sconvolse l’Italia, 40 anni dopo il loro ricordo è ancora vivo 

 

Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (foto Adriano Mordenti / AGF)

 

Sono passati quarant’anni dalla tragica notte in cui il generale dei carabinieri e, allora, prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo furono barbaramente assassinati dalla mafia in via Isidoro Carini a Palermo.

 

Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

«La uccisione, quaranta anni or sono, del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, il ferimento mortale dell’agente Domenico Russo, deceduto alcuni giorni dopo, gettarono Palermo, la Sicilia, il Paese intero nello sgomento. Ancora una volta la ferocia della violenza criminale mafiosa, in un crescendo di arroganza, non risparmiava un servitore della Repubblica né le persone che avevano l’unica colpa di essergli vicine.

Quell’estremo gesto di sfida contro un eroe del nostro tempo, un Carabiniere protagonista della difesa della democrazia contro il terrorismo, si ritorse contro chi lo aveva voluto.

La comunità nazionale, profondamente colpita da quegli avvenimenti, seppe reagire dando prova di compattezza e di unità d’intenti contro i nemici della legalità, delle istituzioni, della convivenza civile.

Strumenti più incisivi di azione e di coordinamento vennero messi in campo, facendo tesoro delle esperienze di Dalla Chiesa, rendendo più efficace la strategia di contrasto alle organizzazioni mafiose.

Quello sforzo fu sostenuto e accompagnato da un crescente sentimento civico di rigetto e insofferenza verso la mafia, che pretendeva di amministrare indisturbata i suoi traffici, seminando morte e intimidazione. Commozione e sdegno alimentarono le speranze dei siciliani onesti, ne rafforzarono il rifiuto della prepotenza criminale.

La lezione di vita del Prefetto Dalla Chiesa, la memoria delle vittime di quel vile attentato vivono nell’impegno delle donne e degli uomini che nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione operano per la difesa della legalità, dei giovani che vogliono costruire una società più giusta e trasparente, dei tanti cittadini che, consapevoli dei loro diritti e doveri, avversano responsabilmente la cultura della sopraffazione e della prevaricazione.

Nel rendere omaggio al ricordo di quell’estremo sacrificio, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo la solidale vicinanza mia e dell’intero Paese».

 

Le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi

«Oggi ricordiamo con riconoscenza il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo, uccisi in un vile attentato mafioso quarant’anni fa.

Dopo aver combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale per la liberazione dell’Italia, Dalla Chiesa contribuì in modo decisivo alla stabilità e alla sicurezza del Paese.

Il suo impegno contro il terrorismo e contro la criminalità organizzata hanno protetto la nostra democrazia e rafforzato le nostre istituzioni. Ai suoi cari esprimo la vicinanza e gratitudine del Governo e mia personale».

 

Carlo Alberto dalla Chiesa

Palermo, picchetto dei Carabinieri in via Isidoro Carini davanti alla lapide che ricorda il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo lì assassinati il 3 settembre del 1982 (foto Mike Palazzotto / AGF)


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