C’è un solo vincitore in Italia nelle Elezioni Europee 2019 in Italia: la Lega.
Tutto il resto sono calcoli e congetture. Il “carroccio” ormai totalmente impersonificato nella figura del suo leader, Matteo Salvini, si prende tutta la scena e sfonda, con lo spoglio ormai in fase avanzata, il muro del 33%. Un risultato storico che, sommato alla crescita sensibile di Fratelli d’Italia (5-6%), potrebbe modificare gli equilibri di un Governo che appare sempre più in bilico (decisivi i futuri accordi su Tav e Politiche Economiche). Cresce il Pd, che sale al 23%, mentre crolla il Movimento 5 Stelle che crolla al 17%, doppiato dal partito alleato di Governo. Forza Italia si aggrappa alla “soglia di sopravvivenza” del 10% trovandosi sempre più isolato in un contesto politico nel quale a destra non c’è spazio e la sinistra pare in fase di riorganizzazione.
IN EUROPA: Il dato più significativo è il 30% del “Brexit Party” di Nigel Farage che riapre la questione uscita dall’Unione per la Gran Bretagna. Trionfo totale di Viktor Orban in Ungheria (superato il 50%) e di Marine Le Pen che si attesta al 25% consolidandosi come primo partito in Francia e mettendo in stato d’accusa l’attuale sistema “Presidenziale”, reclamando, cifre alla mano, il proprio ruolo nelle politiche interne. In Germania, paese capofila di questa Europa, scende il partito della Merkel che mantiene la “lerdership” mentre salgono al 20% i verdi.
