Da uno studio di “Save the Children”: un genitore ‘fragile’ su 7 ha perso il lavoro. L’emergenza di cui poco si parla

Scritto da il 11 Maggio 2020

Come da settimane ormai siamo soliti ripetere all’interno de “L’Ora Rossa” con ospiti fra cui anche Amministratori, le conseguenze del lockdown rischiano di creare uno stato di sofferenza economica per aziende e famiglie.

Secondo uno studio di “Save the Childer“, riportato questa mattina anche sull’Ansa, quasi 1 genitore su 7 tra quelli in condizioni socio-economiche più fragili, pari al 14,8%, ha perso il lavoro per via dell’emergenza Covid-19, oltre la metà lo ha perso temporaneamente. “Circa 1 minore su 5” ha più difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, “quasi 1 su 10” non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana.

Emerge, inoltre, che più di 6 genitori su 10 stanno facendo i conti con una riduzione temporanea dello stipendio (compresi quanti sono in cassa integrazione o in congedo parentale) tanto che rispetto a prima del lockdown la percentuale di nuclei familiari in condizione di vulnerabilità socio-economica che beneficia di aiuti statali è quasi raddoppiata, passando dal 18,6% al 32,3%Si tratta di genitori che, nel 44% dei casi, sono preoccupati di non poter tornare al lavoro o cercarne uno perché i figli non vanno a scuola e non saprebbero a chi lasciarli.

L’indagine condotta dal Save The Children mostra come “molto concrete” siano state le conseguenze economiche del Covid-19 sulla vita delle famiglie: quasi la metà di tutte le famiglie con bambini tra gli 8 e i 17 anni intervistate (44,7%) ha dovuto ridurre le spese alimentari e il consumo di carne e pesce (41,3%). Un dato ancora più allarmante – sottolinea Save The Children – se si considera che prima del lockdown il 41,3% delle famiglie più fragili beneficiava del servizio di mensa scolastica per i propri figli e per quasi tutti loro (40,3%) questo servizio era esente o quasi da pagamenti.Una famiglia su tre (32,7%), inoltre, ha dovuto rimandare il pagamento delle bollette e una su quattro (26,3%) anche quello dell’affitto o del mutuo. Il 21,5% delle famiglie non ha potuto comprare medicinali necessari o ha dovuto rinunciare alle cure mediche necessarie per mancanza di soldi. Una famiglia su cinque, infine, è dovuta ricorrere a prestiti economici da parte di familiari o amici e il 15,5% ha dovuto fare conto su aiuti alimentari.


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