Cavezzo, il commuovente addio a Gastone: il signore con la girandola a cui tutti volevano bene

Scritto da il 26 Aprile 2019

Chi ci segue sin dall’inizio ricorderà come Radio 5.9 sia nata a Cavezzo, una piccola cittadina della Bassa modenese. In molti che hanno abitato o semplicemente sono passati da Cavezzo ricorderanno Gastone, un signore sempre in giro per il paese “armato” di  una grande girandola colorata in mano; sempre pronto ad aiutare chi si trovava davanti, sempre sorridente, Gastone era una di quelle persone che bastava vederle per capire quanto fossero d’animo buono e limpido.

Un tipo “un po’ matto” direbbe qualcuno ma non si pensi che in questa definizione vi sia qualcosa di irrispettoso poiché nei paesi, chiunque vi abbia abitato lo sa, i cosiddetti “matti” hanno sempre avuto un posto d’onore nelle gerarchie locali: accanto al sindaco, al prete, al medico, al professore o alla mestra essi, col valore aggiunto dell’unicità, hanno occupato  il proprio insostituibile ruolo divenendo spesso fonte di ispirazione per le rappresentazioni di artisti, registi e scrittori. Basti ricordare le parole sagge, toccanti, di Nonno Kuzja nel film Educazione siberiana: “La gente li chiama matti, pazzi, anormali, solo perché non capisce quello che pensano e dicono. Ma la loro lingua è la lingua di Dio. Per questo noi li chiamiamo “Voluti da Dio”. E dobbiamo rispettarli, tutti. A nessuno è permesso di toccarli, neanche con un dito; ed è a noi che spetta proteggerli. Anche a costo della nostra vita“, oppure si pensi all’opera del grande pittore Antonio Ligabue, solo per citare due esempi dei tanti che si potrebbero fare.

Gastone è morto qualche giorno fa così, un cavezzese doc, Tazio Gavioli, free climber di successo, noto sui social con il nome di  Tazio Il Biondo “the italian butterfly”, ha deciso di accompagnare il carro funebre in sella alla propria bici, con una grande girandola colorata, proprio come immaginiamo che Gastone avrebbe voluto.

Come ti è venuta questa idea?

Gastone era uno di quei personaggi che rimangono in mente, penso che fosse ospite della casa protetta dal 1988, non aveva parenti se non un vecchio amico di famiglia. Ho fatto questo gesto perché credo che, come ogni persona che nel proprio piccolo ha fatto del bene, si meritasse di essere ricambiato. È stato il mio modo di ringraziarlo e credo sia stato un gesto che avrebbe apprezzato dato che da sempre, Gastone, aveva la “passione” di partecipare ai funerali accompagnando il prete nel corteo funebre con la propria girandola colorata in mano.”

Oltre a questo aspetto hai un ricordo particolare su Gastone?

Quando ero piccolo era divertente incrociarlo perché, facendogli il verso di un animale lui ti rispondeva con lo stesso verso. Era folcloristico sotto tutti i punti di vista, non ti faceva mai mancare il sorriso ed è per questo che tanti cavezzesi lo hanno ricordato con affetto, anche chi, come me, non aveva con lui un rapporto diretto di amicizia o di parentela.”

Sarebbe bello che il Comune di Cavezzo trovasse un modo anche simbolico per ricordare Gastone…

Si sarebbe davvero bello, perché le persone come lui sono quelle che fanno un paese. Un paese senza personaggi del genere sarebbe soltanto un agglomerato di persone.”


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