Caffè Lungo: Siamo (sempre) fatti così

Scritto da il 12 Novembre 2019

Quelli della mia generazione, quelli tra i venticinque e i trent’anni, hanno avuto una grande fortuna quando erano piccoli. A dire il vero, ne abbiamo avute tante, ma una in particolare: quella di aver potuto assistere dal vivo alla messa in onda di “Siamo fatti così”, quella meravigliosa creazione di Albert Barillé, al quale va un pensiero di immensa gratitudine. C’era anche la versione storica di questo cartone animato, “C’era una volta l’uomo”, ma il principale successo è stato il viaggio alla scoperta del corpo umano.

L’unico cartone senza mostri, supereroi, superpoteri, luoghi fantastici ed altre amenità che fosse realmente in grado di tenere incollati i bambini davanti allo schermo. E non bambini lobotomizzati, ma bambini attenti e interessati. Tanto per fare un esempio, ancora adesso, quando mi faccio un taglietto, penso che nell’arco di poco le piastrine si attiveranno per rimarginare la ferita; non sono un medico, semplicemente un bambino che ha guardato “Siamo fatti così”.

Non mancavano gli elementi classici della narrazione: i protagonisti (da Maestro che stazionava nel cervello agli organi principali), i guerrieri (i globuli bianchi), gli antagonisti (i virus e i batteri), i personaggi considerati minori ma comunque importanti (i globuli rossi) e via discorrendo. Il tutto, riuscendo a fare della divulgazione scientifica ad un pubblico come quello dei bambini, usando realtà giocose (vi ricordate le navicelle spaziali delle difese immunitarie?) per spiegare concetti reali, creando conoscenza e stimolando interesse.

La scelta di Netflix, la piattaforma di film e serie tv che conosce tutto il globo, di riproporre gli episodi di “Siamo fatti così” non può che rivelarsi vincente. Un po’ perché regala un tuffo nel passato alla nostra generazione che ha ancora tanto a cuore quel cartone animato, un po’ perché si torna a promuovere una corretta ed educativa divulgazione scientifica che, di ‘sti tempi, non fa mai male. Basti pensare che in “Siamo fatti così” si sottolineava la sacrosanta importanza dei vaccini; ci siamo intesi, giusto? Federico Bonati 

 


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